OMICIDIO STEFANI / PIERA VITALI: “MANCANO CORSI DI FORMAZIONE SULLA GESTIONE DEI CONFLITTI
«Chi controlla coloro che dovrebbero far rispettare la legge?». All’indomani dell’omicidio di Sofia Stefani, la trentatreenne uccisa ad Anzola dell’Emilia con un colpo esploso da un agente della Polizia municipale, molto noto in zona, interviene Piera Vitali, consulente relazionale, per anni ispettore superiore di Polizia locale proprio nella città metropolitana di Bologna, lo stesso territorio in cui si è consumato quello che la stampa definisce l’ultimo femminicidio in ordine di tempo.
«Chi si occupa della sicurezza pubblica – ammonisce Piera Vitali – dovrebbe essere sempre affiancato da corsi di formazione per l’autocontrollo e per l’autostima, ma soprattutto corsi per la gestione dei conflitti, non solo nella fase di reclutamento, ma anche durante tutta l’attività in servizio».
Tema centrale, per la sicurezza di tutti e per la pubblica incolumità, è l’equilibrio.
«Chi ha a disposizione un’arma di servizio – aggiunge la dottoressa Vitali – deve essere assolutamente in equilibrio, chi non è in equilibrio non può possedere né tanto meno gestire un’arma, soprattutto se di ordinanza».
Pertanto «è necessario un apposito addestramento, che non sia solo quello del poligono. Il vero bersaglio è l’equilibrio che ogni agente, ogni operatore che porti una divisa ed abbia un’arma, deve possedere. La gestione del controllo e la gestione del conflitto, esterno e interiore, devono essere i cardini di tutti coloro che come pubblici ufficiali sono chiamati a tutelare la sicurezza pubblica», conclude Piera Vitali.
Bologna, 18 maggio 2024
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